ZACK SNYDER’S JUSTICE LEAGUE – LA RECENSIONE

Impossibile affrontare la recensione di questo film senza prima fare un riepilogo della storia che ne ha permesso la “miracolosa” realizzazione. Per chi fosse già a conoscenza di tutta la travagliata produzione e volete leggere solo il mio parere sul film, ho messo apposta dei titoletti per farvi saltare alle parti che più vi interessano. Per gli altri spero di riuscire ad appassionarvi a questa storia come mi sono appassionato io.
Dato che c’è tanto da dire sulle premesse e sul prodotto finito, ciancio alle bande e cominciamo!

ZACK SNYDER – IL REGISTA

Partiamo da Zack Snyder. Classe 1966, si fa notare dal grande pubblico nel 2007 con il particolarissimo 300. Ricordate la storia degli spartani che resistono per tre giorni contro l’esercito persiano infinitamente più grande, combattendo in mutande e addominali al vento, in un tripudio di pittorici schizzi di sangue? Un film che ebbe un ottimo successo commerciale ma che fu incredibilmente divisivo. Snyder non cerca mai il realismo nelle sue opere. Vive di immagini. Ogni fotogramma è come un quadro in cui prevalgono pose plastiche, colori impossibili, scenari immaginifici. Ovvio che gli spartani non andassero in guerra in slip, ma il suo intento di regista che vuole far “sognare” lo spettatore, è quello di creare un mondo simbolico, fatto di uomini che entrano nella leggenda, di corpi mortali che diventano immortali attraverso l’arte. Che diavolo, i bronzi di Riace sono completamente nudi ma la loro posa dimostra che fossero armati di lancia e scudo quando furono realizzati.

Altro film molto più complesso e ugualmente amato alla follia o odiato visceralmente, è Watchmen (2009). Sempre tratto da una graphic novel (come 300), il regista dimostra un amore connaturato per i racconti a fumetti: il loro impatto visivo, il vestiario sopra le righe, il loro saper “mostrare” prima ancora che dire a parole. Sa benissimo che le opere che sta trasponendo sono già dei cult conosciuti anche da chi di solito non è avvezzo al mondo dei comics, e così decide di restare sempre fedelissimo alla fonte (ci sono fotogrammi che sono identici alle vignette), pur mettendoci sempre con forza il suo stile. Ogni scusa è buona per inserire dei rallenty in modo da immortalare l’azione quasi fosse una foto o una scultura in leggero movimento. Piaccia o meno, dimostra una cifra stilistica precisissima.

Dottor Manhattan – Watchmen

E facciamo un salto di qualche anno e arriviamo al 2013, quando Zack Snyder esordisce nel mondo dei supereroi della DC Comics (concorrente storica della Marvel) con il film Man of Steel, il rilancio cinematografico del celebre Superman. Ebbene sì, sempre film tratti da fumetti e che parlano di uomini mitici! Il suo Superman è qualcosa di mai visto. Sicuramente per differenziarsi dalle atmosfere più leggere e family di Marvel’s The Avengers e anche perché si puntava a creare un universo narrativo insieme a Batman, il film è molto più cupo dei classici degli anni ’70/’80. Superman non è l’eroe colorato e sorridente, ma è colmo di dubbi esistenziali, totalmente inesperto e incapace di controllare davvero il suo potenziale. Negli scontri con il nemico rade al suolo quartieri su quartieri della città, salvando il mondo, ma ad un costo elevatissimo.

Superman di Henry Cavill – Man Of Steel

Nel capitolo successivo Batman V Superman: Dawn of Justice (2015), Snyder mette a confronto le due icone della cultura pop, nel suo film più divisivo in assoluto, che non garantì gli incassi stratosferici che doveva assicurare un crossover del genere. Le idee di messa in scena del regista sono chiarissime. Raccontare di divinità a confronto con la fragilità umana. I suoi personaggi sono a un livello totalmente superiore: come si rapporta l’umanità con loro? Ma da questo film qualcosa “vacilla” e i produttori della Warner Bros hanno paura dello stile “non per tutti” del loro regista di punta (stanno investendo tanti soldoni su un sacco di film correlati e tutto deve filare liscio). Batman V Superman viene forzatamente accorciato perché è controproducente mandare al cinema la versione di oltre 3 ore; ma i tagli si sentono ed è palese la mancanza di alcuni tasselli, che solo la versione in Bluray colmerà mesi più tardi. Stavolta però il simbolismo non riesce a far dimenticare alcuni momenti discutibili, e la seriosità così marcata a quante pare davvero attirava meno pubblico rispetto alla concorrenza Marvel.

Batman V Superman: Dawn of Justice

LA JUSTICE LEAGUE DEL 2017

I produttori così iniziarono a stare forse troppo con il fiato sul collo di Snyder per il successivo capitolo Justice League, e a pretendere un film più accessibile… Ma ecco che accadde l’impensabile! Durante la lavorazione, una delle figlie adottive del regista, Autumn, si tolse la vita. Fu un evento che sconvolse la sua vita familiare. Dopo una comprensibile pausa dal lavoro, Snyder cercò di concentrarsi nuovamente sulla produzione, ma, come dichiarerà anni dopo, non era il momento di stare a lottare con i produttori su questo o quel supereroe, quanta ironia dovesse inserire e di che colore dovessero essere i costumi. Si ritirò. E nessuno potrà mai fargliene una colpa. Quei furbacchioni della Warner Bros così presero una decisione che dire discutibile è un eufemismo; ormai la storia ci può confermare quanto sia stata infelice. Chiamarono a “salvare” la baracca, Joss Whedon, il regista che aveva portato al successo gli ormai famosissimi Avengers! Immagino i dialoghi:

Il pubblico vuole QUEL tipo di film! Più spensierato! Solare! Divertente! Caro Whedon, hai ore e ore di girato di Snyder e puoi prenderne quel che vuoi! Richiama gli attori dopo mesi dalle riprese e gira delle scene di raccordo più semplificate e con qualche battutina in più. Smorza la fotografia dark, rendi tutto più colorato e saturo! Daidaidai che ci scappa il capolavoro”. (semi cit.)

Ahahahah quante risate!

Scusate se mi dilungo su questi fatti ma servono a rendere l’idea della grottesca situazione. Dove erano finiti gli attori dopo mesi dalle riprese principali? L’interprete del nuovo Batman, Ben Affleck, non stava passando affatto un bel periodo. Era ricaduto in depressione e nell’alcoolismo, con il quale lottava da anni in un sali/scendi vizioso. Nelle riprese aggiuntive appare più “bolso”, gonfio in viso probabilmente per le cure antidepressive… Niente a che vedere con l’Affleck del capitolo precedente. Mi si stringeva il cuore a vederlo così, davvero! (p.s. ora sta decisamente meglio).

Ma la storia più no-sense riguarda l’attore di Superman, Henry Cavill! Quel bravo ragazzo era nel pieno delle riprese del sesto (!) capitolo di Mission: Impossible e sfoggiava un paio di magnifici baffi. Joss Whedon chiese “in prestito” Cavill qualche giorno, per ri-girare alcune (in realtà parecchie) scene, dato che al film serviva un Superman meno cupo e la storia di Snyder non andava più bene affatto.


Joss Whedon: “Possiamo tagliarli i baffi? Che Superman con i baffi potrebbe sembrare la versione sotto steroidi di Super Mario?”.

Risposta: “No”.

Eggià, “no”. A quanto pare le scene d’azione esagerate di Mission: Impossible non permettevano di usare baffi finti, o più semplicemente non hanno voluto fare questo piacere alla Warner Bros. Succede. C’entravano anche robe di contratti ovviamente, ed è andata così! Le riprese son saltate? Ma certo che no! “Chi ci ferma più! Continuiamo a raschiare il fondo! Oh oh oh!”. Adesso immaginatevi l’attore con il costume di Superman… e i baffi! Per rendere meglio l’idea vi ho messo giustapposta sopra quel fotomontaggio adorabile… Di immagini ufficiali si son ben guardati dal diffonderle. Poi con l’ausilio di svariati milioni di dollari e sicuramente troppo poco tempo per lavorarci… hanno rimosso i baffi al computer! Non è affatto facile, fidatevi, e ahimè il risultato è piuttosto disturbante anche a chi non ha l’occhio per i ritocchi al computer. La parte inferiore del viso è “plasticosa”, finta. Bruttino forte!

Il povero Henry Cavill deturpato dalla compuer grafica

Esce il film al cinema. Vado a vederlo. Di Zack Snyder c’è molto poco, è indubbio. Anche le scene girate da lui sono ricolorate, le ombre smorzate… Si sente molto di più la mano di Joss Whedon che aveva lavorato bene con Avengers ma in questo caso il film risulta decontestualizzato. Ci sono un sacco di battutine (alcune anche carucce dai) e di momenti di fragilità umana, molto Marvel, ma molto de-mitizzanti per la linea che aveva seguito Snyder. Il film scorre per carità, ma è una roba apocrifa. Il finale è stonatissimo rispetto ai pur discutibili finali dei film precedenti. È tutto un ridersela e fare i compagnoni! La CGI è bruttina, il cattivo è una sagoma di cartone sia visivamente che a livello di scrittura; non c’è mai una vera tensione narrativa. Tutto è più “leggerino”. La pellicola si può dire che fu un flop, nonostante incassi non scarsi, non riuscì a sfondare. Senza dimenticare quanto siano costate in più le riprese aggiuntive con tanto di baffoni rimossi! Crollarono diversi piani produttivi. Alcuni film furono cancellati, altri rinviati, alcuni attori lasciarono il ruolo. Un disastro. La Warner Bros non ha voluto prendersela con calma, fare come la Marvel e creare gradualmente, con film più piccoli, il suo universo cinematografico condiviso. Nella fretta ha ucciso la creatività di autori come Snyder che pur divisivo ha delle idee chiare su cosa fare e come.

Ma per carità fa piacere vederli ridere (Batman ci prova almeno)

LA RIVINCITA DEI FAN

Ma qualcosa dai bassifondi, dal popolo, dai fan più appassionati, cominciò a smuoversi. Zack Snyder, in evidente recupero dal lutto, cominciò a parlare della versione originale del film. La sua! Al contrario della Warner Bros ha saputo creare con pazienza delle aspettative. Ogni tanto pubblicava dei fotogrammi originali della sua pellicola dimostrando che da qualche parte c’era molto di più di ciò che era stato rilasciato ufficialmente. E gradualmente le genti cominciarono a pensare che forse un giorno sarebbe stato possibile visionare il vecchio girato. Ma sì, anche senza gli effetti speciali sarebbe andato benone. La curiosità di vedere la “visione di Snyder” era ghiotta e non era la prima volta che qualche regista era riuscito a pubblicare la sua Director’s Cut: quei film rilasciati come erano stati concepiti originalmente e non quelli modificati in post-produzione da produttori “brutti e cattivi”. In questi anni i social network sono uno strumento di propaganda incredibile nel bene e nel male, e grazie alla diffusione sempre più crescente dell’hastag #ReleasetheSnyderCut, e del supporto degli attori principali, Zack cominciò a proporre concretamente alla Warner Bros una versione da pubblicare, magari direttamente in home video. Un regalo ai fan.

Cavolo pure il poster faceva schifo al laniccio (poster 2017 a sinistra e 2021 a destra)

Ci volle del tempo ovviamente, ma un bel giorno del 2020, in pieno scoppio di una pandemia tutt’altro che bella, arrivò l’annuncio ufficiale. Nella primavera 2021 sarebbe uscita la versione originale della Justice League direttamente in streaming sulla piattaforma americana della Warner, HBO Max (stile Netflix e Disney+). Il successo di queste piattaforme a causa della quarantena fu probabilmente la scintilla che servì a convincere i produttori! La durata prevista sarebbe stata di ben 4 ore, e gli effetti speciali sarebbero stati completati con un budget di circa 30 milioni (nel tempo diventati 70-80!). Vietate riprese aggiuntive. Usare solo al meglio il materiale a disposizione! Ovviamente in un intero anno le cose cambiarono molto. Il film originale era stato girato come prima parte di due, e grazie al supporto degli attori senza retribuzioni e tanta voglia di dare una chiusura degna, sono state girate in effetti delle sequenze in più. Inoltre, negli ultimi mesi sono arrivate numerose notizie dei problemi che ci furono durante la produzione della ormai ribattezzata Josstice League del 2017, spiegando così anche tutto questo desiderio di riscatto di attori e addetti ai lavori: il voler dimostrare che fosse stato fatto un lavoro sensibilmente migliore di ciò che era stato proiettato nei cinema.

Se non avevate riso abbastanza… (la versione del 2021 ha le riprese con Cavill davvero senza baffi)

LA ZACK SNYDER’S JUSTICE LEAGUE – NO SPOILER

Quattro densissime ore di film divise in sei capitoli e incorniciate da prologo e epilogo. Impensabile da proiettare nei cinema di massa. Per fare il primo confronto, la Josstice League dura 2 ore con i titoli di coda! Ed era piena di scene rigirate, vi ricordo. La trama è identica, nessun colpo di scena a riguardo (ci sono però dei colpi di scena per lo svolgimento). Eppure tutto vive di una vita nuova. Il prologo posticcio che vedemmo al cinema, con Superman “bocca di plastica” ripreso da uno smartphone, è sparito. La scena con Batman sul tetto… pure! Il montaggio musicale che seguiva era per usare qualche fotogramma delle scene originali e riassumere quanto raccontavano in due minuti. Qua invece il prologo è in perfetto stile Snyder! Rallenty quasi immobile e una potentissima scena di raccordo con il precedente film, carica di simbolismo e chiarificatrice per eventi successivi. Tutto è già più solenne. Tragicamente epico.

Tutta la prima metà serve a farci conoscere i personaggi vecchi e nuovi, prendendo tutto il tempo che serve e donando luce nuova ad ognuno di essi. Flash non è più una macchietta comica (anche se ha la sua ironia e i momenti leggeri), Cyborg non appare più castrato, ma quasi nucleo del film per il suo essere parte integrante delle svolte. Aquaman lo stesso ha molto più senso. Batman e Wonder Woman li conoscevamo già un po’ ma qui ne escono finalmente ben caratterizzati e senza alcune scenette forzate che erano state aggiunte nella Josstice League. Pure Alfred, o il padre di Cyborg, Silas (che ha con lui un rapporto molto più conflittuale), sono personaggi solidi e davvero integrati nella trama. Il villain Steppenwolfe, con un design anni luce da quella specie di fauno che era prima, acquista molta più caratterizzazione ma senza chissà che miracolo certo. Però cavolo pure l’aerotrasporto ora ha più personalità!

Confrontando qualche scena random (sicuramente fioccheranno i video comparativi sul web), si notano benissimo i tagli e gli innesti della vecchia versione. I dialoghi son quasi tutti rifatti, quelli tratti dagli originali sono quasi senza pause, tagliati anche di un secondo o due, e le frasi quasi si accavallano e si va subito al sodo… Le battutine inserite in mezzo ai vecchi dialoghi, si notano (ad un occhio attento), da piccole differenze. Vi lascio delle immagini al confronto per rendere l’idea: guardate il viso di Ben Affleck come cambia da un secondo a quello dopo, nella stessa scena. Pazzesco! Anche l’azione, diretta di Snyder, è di tutt’altro livello. Come ho ormai ribadito allo sfinimento, è un regista che ha ben in testa come vuole rendere credibile degli scontri tra dei in un mondo fragile e mortale. Ogni personaggio del team ha finalmente davvero una sua utilità specifica ed è molto più vivo il gioco di squadra e l’importanza della cooperazione! Nella Josstice League, Flash spariva nello scontro finale per salvare una famigliola di civili (che fu aggiunta forzatamente per aggiungere la dimensione familiare e i bambini con cui immedesimarsi); qua invece è parte integrante e fondamentale del team: immensamente più figo e cazzuto di quanto si potesse credere. Totalmente rivalutato. Adesso vogliamo tutti il film con lui protagonista.

Ripeto, sono fotogrammi dello stesso film del 2017, ma si vedono le riprese aggiuntive

Fotogramma 2021, si nota la differenza di formato e di colori

Visivamente è una goduria. Ovviamente a chi piace il suo stile. Fotografia desaturata come se non ci fosse un domani, effetti speciali decenti (lo scontro con le amazzoni in pieno giorno è il più debole dal punto di vista della CGI) e sicuramente migliori a mani basse del precedente. Lo scontro finale non ha più quel fastidioso filtro rosso che appiattiva tutto, ma riprende i colori originali! Inoltre, c’è la particolarità del formato in 4:3, che già ha fatto storcere il naso ad alcuni. E’ una decisione anche quella fuori dagli schemi classici, o forse che ritorna ai grandi classici. Ma il film è stato girato nel formato IMAX per essere proiettato su schemi più squadrati e riempire tutta la parete dei cinema senza lasciare spazi sopra e sotto. Zack ha voluto mostrare la versione integrale senza tagli neanche nel quadro dell’immagine: il risultato è interessante, diverso, e non da fastidio affatto, rendendo ancora più caratterizzata questa pellicola. Anche la colonna sonora è tutta nuova e accompagna magnificamente la pellicola.

Il Filtro rosso era brutto. Punto

Brutto brutto il filtro rosso

Ovviamente la Warner Bros non vuole giudicare “canonico” questo film; ma da quello che abbiamo visto e dalle porte tutt’altro che chiuse che si lascia dietro, credo che sarebbe davvero folle a non dare più valore a questa versione e a lasciare proseguire Snyder almeno per un altro film. Sì perché nonostante la durata solitamente proibitiva per un film (se era una mini serie in 6 puntate non avrebbe scandalizzato vederla tutta di fila…), scorre che è una meraviglia e lascia incredibilmente la voglia di vedere altro su questo universo e questi personaggi.

Dai ma vedi che sorridono anche qua! Suvvia!

E così eccoci qua, in un momento sicuramente storico per il cinema, nonostante siano fisicamente ancora chiusi nella maggior parte del mondo. Non era mai stata fatta un operazione simile, e dato i pareri positivi che leggo in giro, e la storia di rivalsa che fa sempre piacere ascoltare… chissà che nei prossimi anni, altre produzioni lascino più libertà ai registi così “autoriali” e affatto ”marionette” di chi ci mette il vil danaro. O che addirittura altri film non possano subire un rimontaggio simile a quanto accaduto questa volta, per mostrare al pubblico che magari c’erano idee forti prima che venissero appiattite per poter mettere tutti d’accordo! E un grazie a Zack Snyder che continua a ringraziare i fan di tutto il mondo. Perché i film non sono solo intrattenimento fine a se stesso ma veicolo di messaggi e immagini che a volte davvero cambiano la vita. I fan hanno persino organizzato campagne di raccolta di fondi, per le associazioni che si occupano della prevenzione dei suicidi, rendendo questa Snyder Cut un’occasione anche più elevata di quanto potrà mai essere un film di tizi in costume. Commuovente a riguardo la dedica alla figlia Autumn che appare sullo schermo nero, a fine film, prima dei titoli i coda. Una piccola frase che riporta subito con i piedi per terra e mostra tutta l’umanità di questo artista che racconta di dei e uomini.

Foppia90

Sì, rimetto una immagine a caso di Wonder Woman, perchè sì!

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